Adult Stories Forum

Go Back   Adult Stories Forum Historias de sexo italiano Anal
Register FAQ Calendar Today's Posts Search

Reply
 
LinkBack Thread Tools Search this Thread Display Modes
DurumOffline
No Avatar
Uyarý:
Profil detaylarýný görmek için üye giriþi yapmalýsýnýz

Üyeliðiniz bulunmuyorsa Kayýt ol linkine týklayarak kayýt olabilirsiniz.

Asia.....Sverginando il Culo Del Pizzaiolo

 
Post #1


Asia.....Sverginando il Culo Del Pizzaiolo
Il tipo girava e stendeva la pasta per preparare le pizze, standosene in bella mostra nella vetrina panoramica della pizzeria. A dire il vero, però, a catturare la mia attenzione non fu tanto lo spettacolo che dava, preparando appunto le pizze, quanto il suo aspetto inusuale.
Voglio dire, una montagna di muscoli tatuati moro latino occhi azzurri un vero spettacolo per gli occhi.
Era un tipo giovane, non oltre i vent'anni.
Ero passata davanti alla pizzeria numerose volte, prima, ma ci avevo sempre visto uno più vecchio.
Avevo fame, quella sera,quello che voglio dire è che non fu solo la curiosità che mi spinse ad entrare.
Sedutami ad un separé vicino al banco, ordinai al cameriere una pizza piccola con salsicce, e un boccale di birra.
Da lì, avevo una magnifica vista sulla parte retrostante del pizzaiolo.
Il grembiule bianco, che indossava, era aperto dietro, offrendomi una grandiosa visione del suo culo muscoloso fasciato dai jeans.
Il cameriere mi portò la birra e io presi a sorseggiarla, intanto che continuavo a guardare il mappamondo, per così dire, del pizzaiolo tatuato che intanto ricambiava i miei sguardi con qualche sorriso.
Lo vidi preparare la mia pizza e metterla in forno. Qualche minuto dopo la tirò fuori con una lunga pala dal manico di legno e la mise senza sforzo su un piatto.

A sorprendermi fu il fatto che venne lui personalmente a portarmela e a mettermela davanti.
"Buon appetito, signorina." mi fece.
Io lo fissai negli scintillanti occhi azzurri.
"Grazie" risposi.
La pizza era gustosa. Formaggio fuso, pasta alta e fragrante. Costava, ma valeva il suo prezzo.
La mandai giù con la birra e intanto, con discrezione, tenevo d'occhio il pizzaiolo.
E più fissavo il suo tondo fondoschiena, più il cazzo mi si attizzava.
Presi a tornare in quella pizzeria un paio di volte la settimana, così venni a sapere che il nome del pizzaiolo era Nicolo'.
Una volta che fui diventata un cliente abituale, lui divenne amichevole.
Aveva un sorriso luminoso e mi salutava sempre.
Inoltre, di solito mi metteva un po' più di formaggio e di salsiccia nella pizza.
Ovviamente, io immaginavo chissà che cosa; ma lui era solo un ragazzo che si comportava in modo amichevole

Col passare dei giorni, cominciai a farmi delle belle fantasie su Nocolo', fantasie nei suoi riguardi che mi rigonfiavano il perizoma.
Ora come allora, però, mi sono sempre piaciuti soprattutto i ventenni.
Ritengo che dipenda da quella loro sorta di innocenza, il fatto di essere ancora ragazzi e non uomini adulti, ma con tutto l'equipaggiamento e? le necessità di sborrare spesso.

Una sera, non vedevo l'ora di fermarmi per una pizza, tornando a casa, e di dare una sbirciatina al mio Nicolo'.

Una sera, mi ritrovai in mezzo alla strada che stava piovendo a dirotto e gli autobus avevano terminato il servizio seminuda con i tacchi alti.. Non un taxi in vista, neppure nel parcheggio del vicino. Ero bagnata fradicia. Tutto d'un tratto, un furgone Volkswagen grigio inchiodò i freni, dandomi una lavata dalla testa ai piedi. Bestemmiai in silenzio: proprio lì, con l'intero cazzo di caseggiato per parcheggiare!
L'autista però si protese e aprì lo sportello del passeggero.
"Vuoi un passaggio?" fece.
Era Nicolo', il pizzaiolo.
"Sei il mio salvatore!" esclamai, salendo.
Una volta nel furgone, lo guardai: appariva ancora più giovane, senza il grembiule bianco, con quella camicia di flanella a scacchi e la salopette da lavoro.
"Dove sei diretta?" mi chiese.

"A casa mia, allora, penso." dissi con un sospiro.
"Mi piace la pioggia. ? fece lui ? Mi rende? lo sai."
No, non lo sapevo, ma sperai che volesse dire 'arrapato'.
Era quello l'effetto che produceva su di me, per lo meno lì, nel furgone di Nicolo'.
"Sì, - risposi invece ? . Ogni sera un appuntamento diverso."
Ovviamente, questa era una balla grossa come la luna: la maggior parte dei miei appuntamenti erano stati con la mia mano ogni sera.
"Anche per me era così, quando ero nella band." Borbottò Nicolo'.
"Eri in una band?" chiesi.
"Una punk rocker fino in fondo. Merda satanica, tutta l'intera faccenda? Qualcuno cantava, ma la maggior parte suonavano la chitarra.
L'attenzione concentrata a quando mi agguantavo il pacco.
Faceva arrapare le femmine. Ho mantenuto lo stesso stile anche dopo che la band si è sciolta, ma gli ingaggi non sono granché. Difficile avere un lavoro come si deve. La pizza è il mio cibo preferito. Di solito me la facevo a casa, così alla buona. Praticamente vivevo di pizza, quando ero sulla strada."
Tutto quello di cui mi rendevo conto a questo punto, era che Nicolo' mi arrapava da matti.
Mi sarebbe piaciuto vederlo agguantarsi il pacco. Cazzo, glielo avrei agguantato io per lui! Ci fu un momento di silenzio, pensai che sarebbe stato meglio scendere e chiamare un taxi, prima di fare qualche cazzata e rovinare la nostra fortuita amicizia anche se continuamente notavo il suo sbuardo sulle mie gambe e sul mio culo.
"Dove abiti?" mi chiese.
"Dall'altra parte della città. ? risposi ? Ma non devi mica portarmi fin là."
"Non ho niente da fare. ? disse lui poi non posso lasciarti sola con questa pioggia e sopratutto vestita cosi ? Ho una stanza, ma è solo un punto d'appoggio. Il furgone lo usavo per trasportare gli strumenti e tutto il resto. Ho fatto delle prove per altre band, ma non si è combinato niente, dopo che ho lasciato i Boys From Hell, così si chiamava il nostro gruppo. Mio padre ci andava in bestia. Lui è un poliziotto, nella mia città."
"Posso contribuire con un po' di benzina." mi offrii speranzosa..
"Ce n'è a sufficienza. Le VW consumano poco,non lo sai?"
Allora gli indicai il percorso per arrivare a casa mia.
"E' la zona bella della città." osservò lui.
"Vivere bene è la migliore rivincita, così dicono."
"Lo penso anch'io."
"Entra a prendere un brandy, - lo invitai con l'aria più indifferente che riuscii a trovare ? scaccia il freddo."
"Certo, perché no?."
Il tempo di scendere dal furgone e raggiungere il portone dell'edificio ed eravamo fradici tutti e due. Una volta in casa, recuperai degli asciugamani puliti per darci un'asciugata..
Poi versai un goccetto di brandy per entrambi.
"Bella casa, - fece lui ? un posto comodo per portarci i ragazzi."
"Ssorrisi senza dire nulla.
Gli versai dell'altro brandy. Magari si sarebbe ubriacato e avrebbe perso il controllo? magari avrei potuto dargli una sbirciatina ai gioielli? magari arraffare un assaggino di quel suo dolce pacco.
"Sei tutto bagnato. ? gli dissi, allora ? Perché non ti togli i vestiti? Così li facciamo asciugare sul radiatore."
"Sto bene." fece, però, lui.
"Beh, io no."
Il brandy era morbido e dolce. Mi tolsi il vestito nero di pizzo. E rimasi in reggiseno e perizoma. A quel punto, Nicolo' disse cazzo quanto sei bella prendendo a scannerizzare ogni centimetro del mio corpo abbassò le bretelle della tuta, si tolse la camicia di flanella rossa a scacchi e la stese vicino al radiatore sibilante.
"Togliti la maglietta." gli dissi allora.
Quando lui si sfilò la maglietta bianca, io rimasi senza parole alla vista del suo corpo muscoloso, eccitante, dei suoi capezzoli rosa. Spasimavo dalla voglia di strattonargli quelle bretelle fin sotto il sedere.
"Togliti i jeans." lo stimolai, sentendomi via via più audace.
E che io sia dannata, se non lo fece davvero! Aveva un ghigno diabolico sulla faccia.
Quel maschione, rimase davanti nei suoi bianchi slip di cotone e gli scarponi militari coi calzini di spugna. Non riuscii ad evitarlo: mi venne un'erezione mostruosa, che fece capolino fra le falde del perizoma. Nicolo' si agguantò il rigonfio del pacco.
"E' questo che vuoi, non è vero?" ghignò, lo vedo che sei accitata sei dura e sei una meraviglia per me dalla prima volta che ti ho vista entrare in pizzeria.
"Oh, sì!" sospirai.
Allora venne verso la sedia, su cui sedevo, e mi premette l'inguine sulla faccia. Adoravo la vista del suo bozzolo pieno e l'odore delle sue mutande macchiate di piscio e di sborra. Le leccai, mordicchiandone il rigonfio. Poi, gliele strattonai giù con i denti e il suo grosso cazzo ricadde in fuori.
"Giocaci, - mormorai ? fattelo intostare. Smanettati per me, dai."
"No, - disse, però, lui ? fallo tu. Leccalo, avanti, leccalo, succhiacazzi!"
Mi afferrò per i capelli e mi sbatté la faccia sul suo inguine. I peli neri circondavano quel bastone che divenne in breve duto come il marmo.
Aspirando la sua fragranza muschiosa, iniziai a slinguarlo.
"Leccami i coglioni, troia del cazzo!"
E io gli leccai la sacca dei coglioni.
"Succhiameli!"
E io glieli succhiai, prima uno, poi l'altro. Riuscii a prenderli entrambi in bocca e iniziai a sbavarci attorno.
"Oh, sì, cazzo, sì!" gemette lui.
Tenendo stretta la sua verga bianco latte, con una fitta ragnatela di vene bluastre sotto la pelle, la picchiettai tutt'attorno con la lingua. Il cazzo, allora, gli si gonfiò fino a diventare un massiccio tarello di almeno 23 centimetri.
"Fammelo intostare, succhiamelo!" mi ordinò il pizzaiolo.
Allora glielo strinsi alla base e presi a slinguargli il glande roseo, che ben presto si fece paonazzo. Non mancò molto, che sentii il sapore viscoso della presborra. Allora passai la lingua sulla corona bulbosa e leccai da sotto la cresta sensibile.
"Succhiamelo! ? urlò Nicolo' ? Succhiami questo cazzone!"
Si stava eccitando veramente di brutto. Così mi affrettai a ingurgitargli l'uccello, mentre lui si dondolava sui calcagni e me lo pompava giù nella gola, mandandomi a sbattere sul suo scroto bagnato, e con le mani scarto il mio perizoma fece uscire il mio cazzo durissimo stringendolo.
"Occazzo, sì! Nessuna donna mi aveva mai fatto un pompino cosi' finora.
Ci ho pensato parecchio. Lo volevo. Scommetto che hai succhiato tonnellate di cazzi nella tua vita."
Io avrei voluto rispondere, ma non potevo parlare, con quel rigido, succoso paletto che mi colpiva le tonsille, riempiendomi a dismisura la bocca. Lavorando in pizzeria, Nicolo' aveva addosso come un sentore di farina, ma era un odore pulito che, mescolandosi alla sua traspirazione, creava un aroma assolutamente fantastico.
Il suo corpo era perfetto, totalmente levigato.
Non un'imperfezione.
La stessa cosa l'uccello.
Da parte mia, adoro i bei manzi compatti, specialmente se hanno ottime dotazioni.
Il cazzo mi stava pulsando e implorava di essere smanettato, ma io non volevo ancora scaricarmi le palle. Nicolo' iniziò a fottermi la bocca seriamente, e i suoi coglioni mi sbattevano contro il mento.
Passandogli le braccia attorno, gli afferrai allora le chiappe sode e carnose. Lui non mi fermò. Sentii, anzi, che le contraeva, intanto che mi pompava l'uccello dentro e fuori dal gargarozzo.
"Succhia, - urlava ? forza, pompinara! Fammi venire, cazzo! Fammi sborrare! Fatti riempire di sbroda quella gola fottuta!"
In un momento di impudente lussuria, con il suo cazzo che mi frullava gagliardamente la bocca, io gli passai il dito nello spacco sudato del culo.
Lui sembrò non accorgersene o non volle fermarmi.
"Ci sono! Ah, cazzo! Sborro, cazzo! ? continuava a strillare ? La mia sbroda fottuta, tutta nella gola te la sto sparando!
Prendila. Bevila, puttana di merda!"
Il suo nerchione era duro come la pietra.
Sgocciolò prima, poi schizzò fuori una bocconata di caldo siero cremoso, che mi lucidò a bianco le tonsille, riempiendomi la bocca.
Con mia sorpresa, era denso e aveva un gusto dolce come il miele.
Continuai a poppargli il tarellone, finché non gli diventò molle e mi sgusciò fuori dalle labbra.
"Voltati e fammi dare un'occhiata a questo tuo magnifico culo. ? gli dissi, allora, lisciandomi l'uccello indolenzito ? Voglio proprio darci un'occhiata a questo tuo sederino così arrapante."
"Sì, - fece lui ? ma un'occhiata soltanto piccola. Niente altro."
Abituato ad esibirsi, mentre preparava la pizza, credo che tutto sommato gli piacesse offrirmi uno spettacolino.
Quando si allungò le mani dietro e si allargò le chiappe, beh, dovetti smettere di masturbarmi il cazzo, o di certo sarei venuto all'istante.
Il buco era minuscolo e doveva essere senz'altro ancora vergine.
" Fammici dare un bacio, per favore, solo un bacio."
Lui rispose dimenando il sedere.
Era un esibizionista nato, un vero ruffiano spudorato.
Stringendogli allora con forza le cosce levigate e muscolose, presi a leccargli le chiappe.
E gliele mordicchiai, lasciandoci sopra leggeri segni rossi. Mi strizzai il cazzo. Con l'uccello ormai talmente duro da essere quasi insensibile, mi tuffai nello spacco del suo culo e cominciai a leccaarlo lì in mezzo, entrando con la lingua nel buco.
"Oh, sì, - gemette Nicolo' ? leccami il culo. Leccami il buco del culo! E' bellissimo!"
Continuai, allora, a slinguargli lo spacco, glielo mangiai, glielo sbavai.
Ce l'aveva ormai scivoloso e pronto per il cazzo. Ero sicura che mi avrebbe fermato da un momento all'altro e messo fine alla mia frenetica leccata di culo.
Ma ecco che invece me lo ritrovai d'un tratto a quattro zampe sul tappeto, e io dietro che glielo stavo divorando come se non ci fosse domani.
E rimasi addirittura di sasso, allorché Nicolo' protese indietro il braccio e mi afferrò il cazzo pulsante, dicendo:
"Oh, Gesù, che grande ce l'hai, e che duro!"
"Lo vuoi, non è vero, tesoro?
Lo vuoi nel culo questo cazzone!" mi spinsi, allora, a dire.
"Mai fatto robe da checca finora. ? rispose lui - Io pensavo a un pompino e stop, non di farmi sbattere il culo.
Non immaginavo d'avere il buco così sensibile? Ma tu ce l'hai troppo grosso, però."
"Farò piano, - lo rassicurai ? mi fermerò quando me lo dirai."
Sapevo d'averlo in pugno.
"Oh, piccola, non so. ? esitò, infatti ? Mai pensato di finire trombato."
"Prova, - insistetti ? ti piacerà."
"ok Ma vacci piano."
Questo era il solo ok di cui avevo bisogno.
Il cazzo mi sgocciolava, glielo puntai, al pertugio e diedi un colpetto.
"Occazzo! ? gemette lui ? Fa un male cane!"
"Rilassati, tesoro.
Puoi prenderlo. Lo vuoi? vuoi davvero farti inculare." mormorai, e centimetro dopo centimetro, scivolai lentamente nel suo condotto di scarico, esplorando ogni angolo e ogni cantuccio di quel vergine territorio.
Poi rimasi fermo, mentre lo sfintere gli si stirava attorno alla mia turgida verga.
Nicolo' si poggiò la testa sulle braccia, con il sedere puntato per aria.
"Forza, troia, - mugolò ? fottimi!"
Iniziai allora a pompargli il cuio.
Lui diede un colpo all'indietro: dal che fui certo che poteva farcela.
"Dammelo tutto!" sospirò infatti.
Adoro quando un mascione etero implora il cazzo, il mio cazzo. Lo trapanai fino in fondo alla pancia.
"Ommerda! Mai sognato che sarebbe successo, che me lo sarei preso nel buco del culo!
E' strano? ma mi piace."
I coglioni, ormai stracolmi, mi facevano urgenza, rattrappendomisi alla base dell'uccello; così, iniziai a martellare a tutta forza il vergine buchetto del ragazzo.
I suoi muscoli anali erano una morsa attorno al mio cazzo. Gli sbattei con furia il buco del culo.
"Dai, fottimi il culo! ? sbraitava lui ? Più forte! Dammelo! Ficcamelo dentro tutto!"
Al che mi liberai di tutti i freni e presi a martellare come un battipalo quella voragine in calore, come se quella fosse la mia ultima chiavata sulla terra.
Nel giro di pochi minuti, il mio cazzo era una sbarra d'acciaio pronta ad esplodere.
Spingendoglielo tutto dentro e poi tirandolo fuori fin quasi ad uscire, lo chiavai e lo scopai sempre più veloce.
"Forza, bastarda! Sborra! Sborrami nel culo dai"
Sentendo l'osceno linguaggio di quel verginello e sapendo quanto desiderasse il mio sperma su per il culo, ruppi le acque e gli inondai le budella, devastandogli l'intestino con una fiumana inarrestabile.
"Ah, sì! Cazzo, sì!!!" gridò Nicolo'.
A quel punto, con il mio bisteccone in estasi nel suo buco del culo, il pizzaiolo si agguantò stretto l'uccello e prese a masturbarsi con frenesia.
"Forza, tesoro, - lo incitai ? sborra col mio cazzo nella pancia."
Lui continuò a gemere, intanto che si segava.
Infine emise un ruggito e la sua bestia esplose.
Io mi sentii le contrazioni del suo sfintere attorno al pistone, mentre lui scaricava una pozzanghera viscosa sul tappeto.
Allorché glielo tirai fuori dal culo, Nicolo' collassò a terra nella sua stessa pozza di bagnato.
E io mi lasciai cadere sopra di lui.
La pioggia batteva ancora contro i vetri della finestra, quando ripresi il controllo della situazione.
"Puoi fermarti qui, stanotte." gli dissi
"No, - rispose lui ? meglio che mi schiodo. Ci conosci, noi musicisti, scopata di una notte e via."
Benché desiderassi trattenerlo, questo fu tutto.

Aspettai alcune sere, prima di tornare a mangiare in pizzeria, per dargli tempo di digerire quanto era successo.
Nel vedermi, lui sorrise e mi salutò, ma era come distante e a disagio.
Fece perfino cadere la pasta, che stava stendendo.
Avrei voluto invitarlo a casa con me, ma decisi di lasciar perdere.
Era giovane e aveva bisogno di spazio. Non mi feci vedere per il resto della settimana, ma non riuscivo a smettere di pensare a lui e a ogni fantastico dettaglio del nostro incontro. E continuai a smanettarmi come una matta con la sua immagine nella mente.
La settimana successiva, quando mi fermai alla pizzeria, c'era un tipo più vecchio a fare il suo show.
"Dov'è Nicolo'?" chiesi al cameriere.
"Se n'è andato. Dice che la sua band si stava rimettendo insieme. Sa come sono i ragazzi al giorno d'oggi."
"Già" brontolai fra me e me.
Ordinai una pizza, ma non avevo fame; ne mangiai un paio di bocconi con due sorsate di birra, poi me ne andai, lasciando i soldi sul tavolo. La pizzeria non era più la stessa, senza Nicolo'. E neppure la mia vita. Ma ero contenta per quella scopata di una notte con il musicista grande grosso e goloso di cazzo trans. Lui, certo, si sarebbe ricordato di me, perché ero stata la sua prima trans ad avergli sverginato il culo, e io non avrei mai dimenticato il mio 'Pizza Boy From Hell'.
09-17-2024, at 12:45 PM
Alýntý
Reply




Powered by vBulletin® Version 3.8.11
Copyright ©2000 - 2024, vBulletin Solutions Inc.
deneme bonusu deneme bonusu deneme bonusu veren siteler deneme bonusu veren siteler deneme bonusu veren siteler etimesgut escort izmir escort izmir escort izmir escort istanbulblog.info sincan escort etlik escort Anadolu Yakasý Escort Kartal escort Kurtköy escort Maltepe escort Pendik escort Kartal escort sincan escort dikmen escort altyazýlý porno þiþli escort mecidiyeköy escort beþiktaþ escort escort istanbul ataköy escort bursa escort bursa escort bursa escort bursa escort bursa escort alt yazýlý porno escort escort escort travestileri travestileri Escort bayan Escort bayan bahisu.com girisbahis.com etlik escort etimesgut escort etimesgut escort eryaman escort antalya rus escort Ankara escort bayan Escort ankara Escort ankara Escort eryaman Keçiören escort Escort ankara Sincan escort bayan Çankaya escort bayan hurilerim.com Escort escort istanbul escort beylikdüzü escort ankara escort bornova escort balçova escort mersin escort Hacklink Hacklink panel wbahis